La Storia

Il quartiere vive un notevole sviluppo edilizio e demografico, pertanto le famiglie che iscrivono i loro figli all’I.C. rappresentano un tessuto sociale molto articolato e diversificato. Le diverse psicologie, le differenti intelligenze, i diversi stili cognitivi, i diversi livelli di apprendimento degli alunni costituiscono una risorsa ed una sfida, perché la disomogeneità sociale e culturale qualifica maggiormente l’azione pedagogica, una sfida per quei modelli devianti, purtroppo presenti, verso cui i bambini potrebbero essere attratti in assenza dei valori fondamentali. L’I.C. si propone quale ambiente di apprendimento e di educazione alla convivenza democratica ed e’ divenuto abito mentale e comportamentale della Scuola ascoltare le ragioni di tutti, assumere un atteggiamento pro-attivo anche nelle situazioni in cui l’emotività vorrebbe avere il sopravvento, rendere visibile la solidarietà, bandire forme striscianti di razzismo e discriminazione, assumendo come principi fondamentali il “sapere”, “il saper fare”, “il sapere essere”, considerati come componenti positive della personalità di ognuno, ad integrare le negatività dell’altro. Da tutto cio’ la Scuola fa scaturire un “suo clima caratteristico”, che favorisce lo sviluppo delle potenzialità cognitive e di apprendimento, attraverso anche l’utilizzo delle metodologie didattico-tecnologiche e interattive. Non vi sono studenti con cittadinanza non italiana. La disoccupazione, altamente diffusa in città e in provincia, è vissuta da moltissime famiglie del quartiere. La mancanza di lavoro crea inevitabilmente disagio socio-economico, culturale, relazionale e si ripercuote sulle aspettative e sul modo di essere dei bambini che frequentano la Scuola. Vi e’ un numero non trascurabile di alunni, provenienti da ambienti culturalmente e socialmente “disagiati”, che portano all’interno della vita scolastica problematiche tipiche degli ambienti di origine: demotivazione, frequenza discontinua, manifestazione di atteggiamenti aggressivi, scarso rispetto per le persone e le cose. L’I.C. opera nel quartiere Paolo VI, un grande insediamento “a settori”, situato nella parte Nord del Comune di Taranto, molto popoloso. Esso, ex XIII Circolo “S. Pertini”, è sorto agli inizi degli anni ’60 in I.C. “SANDRO PERTINI” – TAIC873006 1 LA SCUOLA E IL SUO CONTESTO Analisi del contesto e dei bisogni del territorio PTOF 2022 – 2025 concomitanza con la nascita del quarto centro siderurgico, ITALSIDER, oggi ACCIAIERIE DI TARANTO. A seguito del continuo aumento della popolazione, dovuto al sorgere di cooperative e complessi residenziali, negli anni ’80 sono stati costruiti edifici scolastici per accogliere l’utenza di due scuole elementari: “S. Pertini” e “Pirandello”. Al XIII Circolo furono assegnati tre edifici nuovi per la Scuola Primaria ed un complesso, composto di tre palazzine separate, già esistente, per la Scuola dell’Infanzia. Gli esercizi commerciali, fatta eccezione per un imponente IPERCOOP sistemato nell’estrema zona orientale, sono concentrati verso il centro. Nel quartiere funzionano oltre all’ospedale Nord e al centro medico della Cittadella della Carità, i servizi sociali e di assistenza sociosanitaria, un ufficio postale e tre farmacie. Altre strutture sono: la Caserma dei Carabinieri, la Corte d’Appello, la Motorizzazione, il Politecnico, l’Ippodromo, Oasi WWF. Le Parrocchie e qualche associazione sportiva o culturale sono gli unici centri di aggregazione. La scuola ha al suo attivo una biblioteca. Il quartiere è isolato e distante dal resto della città, è raggiungibile agevolmente solo con mezzo proprio. Il servizio di bus urbano è inadeguato per i bisogni dei cittadini del quartiere, anche perché, data la dimensione del territorio su cui insiste, essi sono costretti a fruirne anche per gli spostamenti interni. Gli edifici scolastici restano molto distanti dalle abitazioni della maggior parte degli alunni. Ciò costringe il 50% dei frequentanti a dover far uso, quando organizzato, del sevizio di scuolabus del Comune o ad utilizzare un proprio mezzo di trasporto per raggiungere la scuola. Rispetto alla popolazione gli esercizi commerciali non sono molto numerosi, fatta eccezione per l’IPERCOOP, raggiungibile solo con veicoli. La provinciale 21 taglia purtroppo il quartiere in due parti, isolando così alcuni servizi dal tessuto urbano. Non vi sono cinema, né luoghi di ritrovo culturale degni di questo nome. Molti abitanti restano nel quartiere solo per il tempo strettamente necessario, preferendo effettuare acquisti e svolgere vita sociale in altri punti della città. La scuola svolge il suo compito istituzionale in un quartiere che non ha continuità urbanistica con la città. Viene così a formarsi una zona piuttosto isolata, più facilmente aggredibile da fenomeni di problematicità sociale. Il sostegno economico del Comune di Taranto per l’Istituto consiste in piccoli lavori di manutenzione.

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